Emanuela Baldassari

Emanuela Baldassari vive nel Lazio, a Cisterna di Latina. Nella stessa provincia, quella latinense, è nata nel mese di aprile di quarantotto anni fa, sotto il segno zodiacale del Toro, che le ha donato un’indole ben piantata in terra e una conseguente radicata fermezza. Per fortuna, l’ascendente in pesci arriva con una certa salvifica costanza a far tremare le sue radici, spingendola a galleggiare verso infiniti sconosciuti, che le conferiscono brio e vitalità.

Nonostante l’ingente energia spesa nel tentativo di mantenere un equilibrio tra queste due opposte nature, Emanuela è riuscita a trattenerne a sufficienza per laurearsi in lettere moderne e specializzarsi in comunicazione d’impresa, conseguendo in entrambi i traguardi la lode.

Ha lavorato negli ambiti della segreteria di direzione e dell’organizzazione di eventi.

Vive con Antonio, Penelope e Camilla, che iniziano a sopportare malvolentieri le sue dissertazioni sull’importanza delle parole, soprattutto di quelle giuste, nel dialogo che intratteniamo con la sfera più intima di noi e nelle relazioni interpersonali. Si interessa alla filosofia, alla psicologia e alle antiche tradizioni spirituali. È affascinata dalla scrittura, che considera lo strumento privilegiato per andare oltre l’ordinario, per varcare il confine tra quello che si pensa di se stessi e quello che si è realmente.

Scrive poesie, haiku, ma non disdegna di infondere un frizzante guizzo creativo anche nelle liste della spesa.

Ritiene che ciascun essere umano debba impegnarsi nella cura del mondo e lasciarlo in condizioni migliori rispetto a quelle in cui lo ha trovato.  Crede nell’eternità dell’anima e soprattutto nella presenza di quest’ultima anche in coloro i quali non ne danno minima prova (in essi è solo addormentata e aspetta il supporto di un volenteroso principe azzurro che la risvegli).

È fiduciosa sempre, fragile altrettanto, materna spesso, perfezionista alquanto. Ironica  e “diversamente” ambiziosa, ritiene che l’unica gara che meriti di essere sostenuta è quella con le proprie paure e i propri limiti. Pensando a se stessa ha scritto questi versi:

Io invece no

Me lo chiedo spesso

come facciano gli altri

così perfetti,

a non essere mai scollegati,

sempre connessi.

Io invece no,

talvolta perdo il centro

e accolgo il caos che offusca l’intelletto

come mio unico, inafferrabile, maestro.

Qualcosa porterà,

mi dico nella testa,

perché l’ospite quando se ne va,

nel dono che ha portato, resta.

I suoi libri

L’onestà dei sentimenti (Il Mio libro, 2012).

Dove il sole va a dormire (Policromia, PubMe, 2021).